L’arte della semeiotica 2: intolleranza al nichel
Come è possibile intuire chi potrebbe avere problemi di intolleranza di nichel, prima ancora degli inconfondibili segni e sintomi? (prurito, rash cutaneo, sintomi gastrointestinali, cefalea, disturbi in apparati o organi).
Puoi eseguire questo test empirico così:
da sdraiati (ma anche in piedi va bene, magari scattandovi una foto) senza cuscino dietro la testa, avrai la sensazione di avere il corpo e in particolar modo, la testa, che tende a flettersi verso destra.
Partiamo dal presupposto che un carico di tossine, disturbo che definisco funzionale (quindi variabile nel tempo) da metalli pesanti in questo caso, si crea quando manca l’equilibrio tra ciò che accumuliamo con le nostre abitudini e quello che riusciamo a smaltire attraverso il lavoro degli organi emuntori.
Cosa fare?
-In primis con gli esercizi di respirazione Mezieres (vedere video), poiché 3/4 delle tossine nel corpo fuoriescono dai polmoni, in secundis perché:
-Respirare stimola la regolarità intestinale.
-Altresì utilizzare l’ENTEROCLISMA (c’è un post specifico) poiché nei casi di costipazione diventa FONDAMENTALE eliminare le tossine meccanicamente con l’acqua.
-Distanziare i pasti tra loro (parto dal presupposto che ci si alimenti secondo il gruppo sanguigno) per dare modo all’organismo di terminare la digestione di ciò che si è mangiato precedentemente, quelli del post di ieri dello studio Usa, se ne faranno una ragione
-Bere il giusto quantitativo di liquidi fuori dal pasto, in rapporto alla dieta e al proprio stile di vita, poiché dalle urine vengono espulsi i metaboliti di scarto.
-Attività fisica: poiché il movimento è SALUTE e sudare comporta l’eliminazione delle tossine.
-Esposizione solare: la vitamina d agisce potenziando le difese immunitarie
-Pulizia della pelle con la spazzola (vedere video), poiché viene stimolato il sistema linfatico, deputato al mantenimento dell’integrità e della funzione cellulare e successivamente:
-Doccia fredda: con l’opportuna gradualità, in base alle proprie condizioni fisiche e di salute.
La semeiotica non è una diagnosi, ma aiuta a capire come il fisioterapista può impostare il trattamento riabilitativo e in caso di dubbi, inviare il paziente dallo specialista.