Spostare il sintomo

Più volte ho dato il mio parere sfavorevole all’uso indiscriminato  di farmaci, integratori o altri rimedi, che vengono spesso usati a sproposito per un certo tipo di patologie soltanto perché non si ha la voglia di modificare il proprio stile di vita.

La medesima cosa avviene anche per la riabilitazione.

Poniamo il caso di un paziente che viene da me in studio per una problematica di cervicale (senza presentare altre patologie).

Ammettiamo che la causa sia nel reflusso causato dalla sua colazione in stile italiano, (sottolineo che cappuccino e cornetto o fette biscottate con un velo di marmellata si equivalgono e a livello infiammatorio sono nella scala più alta).

Trattandolo con la migliore delle terapie gli faccio passare il sintomo, agendo esattamente come un medicinale.

Faccio bella figura, il paziente non ha più dolore ma non ha compreso, non ha partecipato attivamente per migliorare la sua alimentazione, anzi, sapendo che viene da me in terapia aumenta pure la razione.

La settimana successiva  al controllo, non ha più la cervicalgia, ma comincia a presentare un formicolio alla mano.

Se fossi un professionista X  gli direi che non “c’è correlazione”, incomincia così la rincorsa per far sparire il secondo sintomo, proseguendo di pari passo le volte successive quando appariranno nuove manifestazioni.

Diversamente, se il paziente provasse a  togliere la colazione su indicata inserendo al suo posto due uova (come facevo fare ai miei pazienti in ospedale per la cefalea) la cervicalgia si risolverebbe da sola in poco tempo, non solo, avrebbe  anche la possibilità di acquisire un balzo di Consapevolezza (da qui Fisioterapia per la Coscienza).

Dominare un proprio aspetto per quanto riguarda la salute ci rende potenti.

E se la vita fosse attraversare la propria paura per ritrovare noi stessi dall’altra parte del valico?